Un tempo l’ingresso era il luogo a cui veniva data maggior attenzione e cura, investendo anche ingenti somme di denaro per realizzare strutture architettoniche/ monumentali e porvi opere d’arte, con l’obbiettivo di stupire ed ammaliare il visitatore che varcava la soglia del palazzo, o dimora che fosse, e far si che questi potesse già farsi un’idea di chi vi abitava ed a quale ceto sociale apparteneva.
Oggi l’ingresso, in conseguenza degli stili di vita diversi, dei costi e degli spazi, è divenuto un semplice luogo di passaggio; un “filtro” tra esterno ed interno, spesso privo di personalità e di gusto.
Ma se ci soffermiamo, e con attenzione analizziamo quali funzioni questo spazio delle nostre case, grandi o piccole che siano, assolve realmente, possiamo renderci conto della sua importanza e di cosa, in arredamento ed estetica, non dovrebbe mai mancare per vivere la nostra casa in modo comodo e piacevole.
- Nell’ingresso indossiamo o togliamo cappotti, giacche, scarpe; all’ingresso si arriva con borse, chiavi, telecomandi; nell’ingresso, spesso chi vi abita si da un’ultima occhiata prima di uscire. e l’ospite ha l’opportunità di controllare di essere in ordine prima di accedere alla casa.
Per detti motivi appare funzionale la presenza di
un appendiabiti, di una piccola scarpiera con le scarpe del “giorno”, di uno o più posti a sedere per favorire le “operazioni”, di un piano di appoggio per porvi le borse, di uno “svuota tasche” (oggetto in gran voga agli inizi del xx secolo e, aimè, oggi scomparso, ma molto utile per evitare di perdere chiavi e telecomandi e salvaguardare superfici di mobili altrimenti a rischio di righe e danneggiamenti), di uno specchio che darà anche luminosità e ampliamento visivo alla stanza ( lo specchio potrà essere collocato sopra il mobile “protagonista”, oppure a tutta altezza (soluzione quest’ultima particolarmente adatta per locali piccoli o stretti).
- Nell’ingresso si ricevono gli ospiti, per cui è il biglietto da visita nostro e della nostra casa. Essere ricevuti in un ambiente luminoso, ordinato, pulito ed equilibrato lascerà all’ospite un piacevole ricordo; anche al postino che ci ha consegnato una raccomandata.
Consiglio “dell’Antica”
Arredare l’ingresso con pochi, ma raffinati, mobili ed oggetti.
L’Antica suggerisce una consolle, o un cassettone, o un altro mobile, comunque di pregio, posto sulla parete principale.
In ingressi ridotti meglio optare per arredi piccoli (a volte sono i mobili più preziosi) per non appesantire e ingombrare il passaggio.
Anche un bel vaso di fiori, un messaggio di benvenuto incorniciato, ed uno o più sopramobili di buona fattura aiuteranno a rendere la stanza ancora più accogliente ed a far si che chi entri si senta il benvenuto (da evitare oggetti troppo personali, foto di famiglia, biglietti o frasi troppo familiari).
Ricordiamoci che l’ingresso è sempre il locale di rappresentanza per eccellenza.
Ovviamente tutti i suggerimenti dati devono essere ponderati secondo dimensioni, stile e forme dell’ambiente, ma un ingresso così arredato assolve pienamente le sue funzioni.